ACCUSA SMONTATA

Omicidio via Poma, perizia "scagiona" Busco"Non è un morso quello sul seno di Simonetta"

Una delle prove chiave della condanna in primo grado è stata smontata dai periti nominati dalla Corte d'Assise d'Appello. Sul corpetto si Simonetta il Dna di tre uomini

21 Mar 2012 - 17:53
 © Ansa

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La ferita individuata sul capezzolo sinistro di Simonetta Cesaroni, uccisa con 29 coltellate il 7 agosto 1990 in uno stabile in via Poma a Roma, non è un morso. E' questa la conclusione cui sono giunti i consulenti che la corte d'assise d'Appello ha chiamato a chiarire le cause della morte della ragazza. Il morso era stato uno degli elementi-chiave per la condanna in primo grado dell'ex fidanzato di Simonetta, Raniero Busco.

Un colpo alla tesi dell'accusa
La perizia scagionerebbe così l'imputato Busco, ex fidanzato della vittima, condannato in primo grado a 24 anni di reclusione. "Le due minime lesioni escoriative seriate poste al quadrante supero-mediale della base d'impianto del capezzolo sinistro - scrivono nella perizia di oltre 260 pagine -, non sono in grado di configurare alcun morso, oltretutto mancando l'evidente traccia di opponente, per cui restano di natura incerta", per i periti "potrebbe essere di tutto".

Sul corpetto tracce di tre uomini
Le tracce biologiche individuate sul corpetto di Simonetta Cesaroni identificano "con certezza la presenza di almeno tre soggetti maschili". E' quanto affermano i periti nominati dalla corte d'assise d'Appello.

Forse è stato un pizzicotto
Secondo la perizia, le lesioni potrebbero essere attribuite "ad una unghiatura parziale per strizzamento tra due dita del capezzolo ove sul posto il contatto avvenne propriamente con il margine ungueale e dall'altra parte ebbe ad agire solo il polpastrello; oppure all'azione di un altro mezzo escoriativi, teoricamente spicole ed apici dentari compresi (indentazione), ove la superficie di contatto e strusciamento fu limitatissima e magari appuntita".

Precedente perizia? Affascinante ma solo un'ipotesi
A parere dei consulenti quella del morso è una "ipotesi" formulata dai periti tecnici della Procura di Roma. "Su tale semplice ipotesi in seguito - si legge nella perizia - sono state sviluppate una serie di consulenze tecniche odontoiatriche forensi indubbiamente affascinanti e suggestive per la sofisticazione delle ricostruzioni proposte che si spingono ad indicare per l'accusa, una compatibilità con la particolare dentatura dell'imputato Busco, mentre per la difesa ciò non sarebbe possibile pur non negando affatto la verosimiglianza del morso con modalità particolari, senza poterlo tuttavia riferire all'imputato".

Posizione del morso "impossibile per un essere umano"
Gli esperti si pronunciano, poi, sulla posizione e sulla dinamica con cui il presunto morso sarebbe stato lasciato sul seno di Simonetta: una ricostruzione che appare "inverosimile" e "impossibile ad un essere umano". Nella perizia viene messo in luce che "le due piccole escoriazioni sono state studiate partendo da una vecchia fotografia, neppure esattamente prospettica ed anche se sono stati utilizzati metodi di correzione informatici, ciò non offre certezze".

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